Il piccolo principe

di  Antoine de Saint-Exupéry


Il protagonista del libro è appena precipitato, con il suo aereo, nel bel mezzo del deserto del Sahara. Mentre si accinge a riparare il velivolo ripensa melanconicamente a quando aveva 6 anni e voleva intraprendere la strada dell'artista, dopo aver disegnato un magnifico boa nell'atto di digerire un elefante appena mangiato. Dovette, però, rinunciarvici poichè gli "adulti" non riuscivano a comprendere la sua arte e trovavano che il suo boa, in realtà, assomigliasse ad un cappello. Tale scoraggiamento lo spinse a diventare un aviatore e, a distanza di anni, lo porterà ad incontrare, proprio nel deserto del Sahara, un petit prince apparso dal nulla. 
Grazie a dialogi botta-risposta il mistero dietro all'apparizione del "bambino" si va via via dissipando. Il protagonista apprende che il "bambino" proviene da un pianeta piccolo quanto lui, dove la pace viene minacciata dalla crescita di giganti baobab. 
Un giorno il principe decise di intraprendere un viaggio per istruirsi. Visitò sei asteroidi: nel primo trovò un re che tiraneggiava nel suo paese ma, essendo un paese abitato solo da lui, egli non era il re di nessuno. Appena vide il principe egli lo nominò suo suddito. Nel secondo venne accolto da un vanitoso come suo ammiratore, l'unico sino ad allora.
Nel terzo pianeta il principe fece visita ad un ubriacone che beveva per dimenticarsi della vergogna di bere. Nel quarto pianeta si trovava un uomo d'affari che non faceva altro che contare le stelle perchè si riteneva un uomo "serio". E per non commettere errori nelle addizioni egli non faceva null'altro perchè si riteneva un uomo "serio". Il quinto asteroide era abitato da un lampionaio e un lampione, che veniva accesso e spento ogni minuto, perchè le giornate duravano un minuto. Al principe il lampionaio piacque perchè nel suo lungo viaggio egil era il primo ad occuparsi di qualcosa che non fosse se stesso. Il penultimo pianeta era molto più grande dei precedenti e vi abitava un vecchio geografo (non un esploratore ma un geografo!) ovvero, colui che annota ciò che gli esploratori riportano, sempre in conformità con la loro morale. Il settimo ed ultimo pianeta visitato dal principe fu la Terra. Un posto così vasto da poter ospitare quasi due miliardi di persone (fra cui un sacco di ubriaconi, geografi, uomini d'affari, vanitosi, re ...). Sulla terra il piccolo principe incontrò diverse persone, piante e animali che li insegnarono a guardare con il cuore e non con gli occhi, ad affezionarsi, a maturare ... a capire quanto siano strani i "grandi".


I sette pianeti visitati dal principe si presentano come i sette vizi capitali:
  • la Superbia del "vanitoso" che considerava se stesso superiore a tutti gli altri;
  • l'Avarizia dell'"uomo d'affari" che pur di possedere qualcosa non faceva altro che contare;
  • la Lussuria del "re-tiranno" che considerava tutti suoi sudditi;
  • l'Invidia del geografo per coloro che possono andare in avanscoperta mentre lui è relegato in un ufficio a trascrivere informazioni;
  • la Gola dell'ubriacone che passava le giornate a soddisfare il piacere di bere;
  • l'Ira del "lampionaio" che non si poteva riposare mai;
  • l'Accidia dei "terrestri" che vivono senza scopo e senza meta perchè non sanno che 'direzione' prendere;

Citazioni
Pag. 19 - "Quando un mistero è così sovraccarico, non si osa disubbidire."
Pag. 27 - "Questo asteroide è stato visto una sola volta al telescopio da un astronomo turco. Aveva fatto allora una grande dimostrazione della sua scoperta a un congresso internazionale d'astronomia. Ma in costume com'era, nessuno lo aveva preso sul serio. [...] L'astronomo rifece la sua dimostrazione nel 1920, con un abito molto elegante. E questa volta tutto il mondo fu con lui."
Pag. 42 - "Il paese delle lacrime è così misterioso"
Pag. 51 - "Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle [...]"
Pag. 55 - "Bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno può dare, [...] L'autorità riposa, prima di tutto, sulla ragione"
Pag. 63 - "Bevo [...] per dimenticare [...] che ho vergogna [...] di bere."
Pag. 68 - "Possiedo tre vulcani dei quali spazzo il camino tutte le settimane. [...] E' utile ai miei vulcani, ed è utile al mio fiore che io li possegga. Ma tu non sei utile alle stelle..."
Pag. 80 - "Dove sono gli uomini? - riprese un pò il piccolo principe. - Si è un pò soli nel deserto! - Si è soli anche con gli uomini - disse il serpente.
Pag. 91 - "In principio tu ti sederai un pò lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi."
Pag. 95 - "[...] non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi"


Note sull'autore
Antoine de Saint-Exupéry era un pilota, proprio come l'amico del piccolo principe. Viaggiava su piccoli aerei per portare la posta da un punto all'altro del Sudamerica, e viaggiando pensava molto, e dopo aver pensato scriveva. Quando venne la guerra, diventò pilota di guerra. Un giorno del 1944 si alzò in volo sul Mediterraneo e non tornò più.

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